Questa pagina si propone come uno spazio di riflessione su temi di psicologia, vuole offrire ai suoi visitatori la possibilità di conoscere meglio se stessi, di scoprire o potenziare le proprie risorse.



domenica 7 febbraio 2010

Un pensiero

La qualità della nostra fiducia è misurata dallo stato della nostra vita: dall’amore che abbiamo per noi stessi, dalla profondità dell’intimità delle nostre relazioni più importanti, dalla gioia con cui affrontiamo la vita.

Abbiamo bisogno di alcune chiavi per usare le esperienze della vita che ci mettono alla prova così che diventino occasioni per aprire il nostro cuore anziché chiuderlo….abbiamo bisogno di una struttura, di una comprensione che ci aiuti a riconoscere il valore delle delusioni e degli abbandoni, così che ci possano dare forza, anziché indebolire o distruggere la nostra fiducia nella gente e nella vita.

Se vediamo il significato emozionale dei nostri momenti difficili, allora possiamo contenere il dolore. Le delusioni e gli abbandoni ci sfidano a scoprire una fiducia reale e questo processo è un lungo cammino, è il tesoro al termine dell’arcobaleno del lavoro interiore.

( "Fiducia e sfiducia" di Krishnananda e Amana )

venerdì 5 febbraio 2010

Alcuni spunti sulla terapia


Terapeuta e paziente lavorano insieme per riconoscere e modificare le modalità di pensiero a partire dalle quali si originano i problemi emotivi e di comportamento.

Il lavoro terapeutico, soprattutto quando mirato alla soluzione di sintomi specifici, si basa sull'elaborazione di quello che succede nella vita attuale della persona.

L'attenzione al passato e alla storia personale è sicuramente importante in fase diagnostica e in alcune categorie di intervento, ma normalmente la terapia cerca innanzitutto di far uscire il paziente dai paradossi mentali in cui è caduto.

Le tecniche cognitivo-comportamentali si prestano facilmente a una misurabilità dei risultati che riescono ad ottenere. Le ricerche effettuate finora, in studi replicabili, dimostrano che, per una vasta gamma di disturbi, fra cui quelli d'ansia, i cambiamenti ottenuti con queste tecniche si mantengono a lungo nel tempo.

mercoledì 3 febbraio 2010

La terapia cognitivo-comportamentale


E' finalizzata a modificare i pensieri distorti, le emozioni disfunzionali e i comportamenti disadattivi dell’individuo, producendo la riduzione e l’eliminazione del sintomo e apportando miglioramenti duraturi nel tempo.

Questo vuol dire che agendo attivamente ed energicamente sui nostri pensieri e su nostri comportamenti attuali, possiamo liberarci da molti dei problemi che ci affliggono da tempo.

La terapia cognitivo-comportamentale sostiene la presenza di una complessa relazione tra emozioni, pensieri e comportamenti sottolineando come molti dei nostri problemi (tra i quali quelli emotivi) siano influenzati da ciò che facciamo e ciò che pensiamo.

Non è la situazione in sé a determinare direttamente ciò che le persone provano, ma è piuttosto in modo in cui esse interpretano certe esperienze.

All’origine dei disturbi vi è, dunque, un modo distorto di pensare, che influenza in modo negativo l’umore e il comportamento del soggetto.